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Home From Home, a follow updata: 11-01-2011
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vi presentiamo Henry Oyhenart IIIdata: 11-11-2010
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"Real Time" exhibition
clock-movies by Maarten Baasdata: 01-04-2009
No Times for Heroes a Praga fino al 5 ottobre
Per l'Italia Danilo Capasso e Christian Costa (Napoli)
Il progetto internazionale Non è tempo per gli eroi coinvolge un gruppo di artisti e curatori italiani, cechi e polacchi che hanno lavorato lungo tempo sugli spazi pubblici sopratutto della loro città di provenienza ideando installazioni site-specific. Il progetto connette le città europee di Kladno e Praga, Napoli e Danzica e verte sulle problematiche della privatizzazione e dell'uso delle risorse idriche globali. Il fine del progetto è di ricercare nuove strategie per l'utilizzo dei corsi d'acqua intesi come mezzi di trasporto e di comunicazione. Le zone industriali adiacenti ad esse hanno avuto, infatti, un importante ruolo nella produzione locale, seppure oggi molte di esse sono state abbandonate, alcune risultano addirittura pericolose, mentre altre sono state invase dalla natura. L'obiettivo è quello di stimolare un confronto delle suddette aree industriali, fluviali e marine, al fine di trovare migliori strategie d'intervento artistico per la loro fruizione e conservazione.
Uno dei complessi industriali più interessanti della Repubblica Ceca è l'ex acciaieria Kladno Konev - chiamata successivamente Poldi Kladno SONP. L'area industriale di Kladno conserva tuttora grandi vasche di cemento armato che allora contenevano acqua e altre sostanze chimiche usate nella produzione dell'acciaio ma che ora sono invase da piante ed alberi. Degna di nota è la varietà degli stili architettonici presenti a Kladno, in particolare le ville in stile Liberty costruite attorno alle fabbriche da noti architetti, come Josef Hoffmann.
Martin Janicek presenta nella sezione ceca della mostra una performance musicale e un'installazione che riproduce i suoni delle aree industriali di Kladno e di Danzica. Mentre Martin Zet ricicla oggetti urbani e ne trasforma la funzione ed il senso in una visione personale della nostra società contemporanea.
Napoli è divisa in due aree dalla famosa via Spaccanapoli. La zona est che circonda il porto rappresenta la parte povera della città. Negli anni Ottanta vi sono state costruite enormi fabbriche che sono state poi abbandonate nel decennio successivo. La zona ovest è invece molto ricca, vi si stagliano lussuose ville che si affacciano sul mare, non lontano dal parco Virgilio nei pressi dell'isola di Capri.
Questa diversità è messa in risalto dagli artisti italiani Christian Costa e Danilo Capasso che da anni si occupano della storia urbanistica napoletana adottatando diverse strategie di intervento nelle zone periferiche e degradate. L'installazione fotografica e video di Danilo Capasso ricerca “le zone di confine / liminal spaces” di Napoli est e riflette “lo stato in divenire tra le identità presenti e future”. Il video documentario e il ciclo fotografico di Christian Costa mostra con sguardo critico la degradazione delle zone industriali dei quartieri di Cirio, Vela, Ponticelli e dell'area portuale di Napoli.
Sliding Limen di Danilo Capasso, visibile sul link di Vimeo dell'artista segnalato alla fine di questa news, è tuttuno con la strategia editoriale del libro che compone del pari l'installazione dell'architetto e sound artist napoletano. Il video è costituito dall'addizione del paesaggio di Napoli est con zone frattali e marginali che sono fonti primarie per i progetti di rigenerazione urbana e attivismo, di arte condotta ed esperita dalle comunità di residenti, che N.EST, il database curato da Capasso e nato nel 2004, promuove.
I cantieri navali di Danzica (Gdaňsk) sono davvero unici. In questo luogo sono iniziati i primi scioperi e cambiamenti del sistema comunista ed è qui che è nato il movimento Solidarita. La città è interessante anche dal punto di vista della fruizione del lungomare, rappresentando uno degli esempi più riusciti dell'adattamento a nuove funzioni dell'architettura già esistente (dalla produzione industriale ai loft per gli artisti), così come dei rapporti tra i lavoratori dei cantieri e le attività artistiche.
Attraverso il volo ipnotico di un gabbiano, l'artista polacca Dominika Skutnik estende in maniera sublime le relazioni tra il mondo dei sogni, i suoni urbani e il gioco delle associazioni mentali. Jaro Dufek combina invece il suono delle acque provenienti da Praga, Danzica e Napoli mediante un progetto interattivo composto di telefoni cellulari. Krzysztof Topolski aka Arszyn cerca diverse strategie per catturare e presentare i rumori della città in installazioni sonore minimale.
Il progetto Non è tempo per gli eroi fa parte del programma della sesta edizione della Biennale delle tracce industriali 2011 (6. bienále Industriální stopy 2011) di Praga-Kladno ed è supportato dal Centro di ricerca per la conservazione del patrimonio industriale - ČVUT di Praga.
Cooperazione:
MEMENEST Associazione Culturale, Napoli
Communication space Školská 28, Praga
VI. Biennale delle tracce industriali 2011
Supporto:
La residenza di Krzysztof Topolski aka Arszyn è finanziata dal Fondo internazionale di Visegrad, programma di residenze artistiche Visegrad – VARP.
La sezione polacca è supportata dall'Istituto Adam Mickiewicz.
Collaborazione:
CENTRO DI RICERCA PER LA CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO INDUSTRIALE DI PRAGA
Il progetto Školská 28: Komunikační prostor (Skolska 28: Communication space) è supportato dalla città di Praga. Le esposizioni e il programma parallelo si svolgono dal 2005 grazie al contributo finanziario del Ministero della Cultura della Repubblica Ceca.
Media parters: Artmap, His Voice.
Artisti: Martin Janíček / Martin Zet / Danilo Capasso / Christian Costa / Jaro Dufek / Dominika Skutnik / Krzysztof Topolski aka Arszyn
Curatrici: Aleksandra Grzonkowska /L/ Susanna Horvatovičová /IT/CZ/
Dagmar Šubrtová /CZ/
Skolska 28: Communication space
via Skolska 28, Praga – ingresso nel cortile interno
tel. +420 296 325 066,
skolska28@skolska28.cz